Ricevuto il quesito o consulenza giuridica sopra menzionato si procede alla stesura del consulto giuridico richiesto.
Quando un cittadino vuole partecipare ad un concorso pubblico, la prima cosa che fa consiste nel verificare quale requisiti il bando di concorso richiede.
Per chiarire la situazione del nostro cliente in via generale si afferma che, quando il bando di concorso per l’accesso alla categoria D richiede, quale titolo di studio per la partecipazione, il diploma di laurea in determinati indirizzi (in modo generico e senza specificazioni, indicando ad esempio: “Laurea in Giurisprudenza, Economia e commercio, Scienze politiche”) devono ritenersi ammessi i candidati in possesso della laurea triennale.
Ciò vale sia quando ci si esprima con la locuzione “diploma di laurea” che con quella di “laurea”.
Diversamente, l’amministrazione è tenuta a precisare la necessità della laurea specialistica o magistrale.
In via eccezionale, si può giungere a ritenere necessaria la laurea quinquennale (non adeguatamente precisata) qualora emergesse da altri elementi univoci, quali ad esempio la specifica denominazione della laurea richiesta oppure la particolare caratterizzazione delle mansioni da svolgere ovvero l’obbligo di iscrizione ad un albo professionale e simili.
A livello interpretativo, quindi, va applicato il principio letterale rispetto alle definizioni del bando.
Quanto sopra, del resto, è coerente con l’attuale ordinamento didattico universitario che qualifica “laurea” quella conseguita al termine del percorso di studi triennale (secondo il modello 3+2).
Lo staff giuridico di Mobilitanelpubblicoimpiego.it (TAR Campania, sezione V, 16 febbraio 2021, n. 1498, pubblicata il 4 marzo 2021)
Hai dubbi e vuoi richiedere anche tu una consulenza al costo di € 25?