Grazie al Protocollo d’intesa siglato il 7 ottobre 2021 a Palazzo Vidoni tra il Ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, e la Ministra dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, e alla collaborazione della CRUI, i dipendenti pubblici possono iscriversi a condizioni agevolate a corsi di laurea, master e corsi di specializzazione di interesse per le attività delle amministrazioni pubbliche. L’offerta formativa sarà continuamente aggiornata nella pagina PA 110 e lode.
Syllabus per la formazione digitale
Dal 1° febbraio 2022 le amministrazioni inizieranno a segnalare i nominativi dei dipendenti che potranno accedere all’autovalutazione delle proprie competenze digitali sulla piattaforma Syllabus. In base agli esiti del test iniziale, la piattaforma proporrà ai dipendenti i moduli formativi per colmare i gap di conoscenza e per migliorare le competenze, moduli arricchiti dalle proposte delle grandi aziende del settore tecnologico, a partire da TIM e Microsoft.
Fino al 31 gennaio 2022 tutti gli operatori, pubblici e privati, potranno rispondere all’avviso di manifestazione di interesse pubblicato dal Dipartimento della funzione pubblica, mettendo a disposizione, a titolo gratuito, contenuti formativi coerenti con gli obiettivi del Piano e, in particolare, con il modello di competenze digitali definito nel Syllabus.
Alla fine di ogni percorso sarà rilasciata una certificazione che alimenterà il “fascicolo del dipendente”, in corso di realizzazione anche in collaborazione con Sogei. Particolare attenzione sarà riservata alla cybersicurezza, tramite un progetto formativo in via di definizione con il Ministero della Difesa.
Il Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale, firmato il 10 marzo tra il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, il Ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, e i sindacati, ha individuato nella formazione un “diritto soggettivo del dipendente pubblico” e un “investimento organizzativo necessario” nell’ambito delle politiche relative al lavoro pubblico.
Coerentemente con il Patto e con il disegno contenuto nel PNRR, il 10 gennaio è stato presentato nella sede del Dipartimento della funzione pubblica “Ri-formare la PA. Persone qualificate per qualificare il Paese”, il Piano strategico per la valorizzazione e lo sviluppo dei 3,2 milioni di dipendenti pubblici. Un percorso importante di “ricarica delle batterie” della Pubblica amministrazione, che si aggiungerà al naturale rinnovamento legato allo sblocco del turnover e alle decine di migliaia di nuove assunzioni necessarie all’attuazione del PNRR.
Il Piano offre a ciascun dipendente della PA grandi opportunità di investimento sul proprio percorso professionale e i nuovi contratti di lavoro del pubblico impiego raccolgono la sfida di creare opportunità di crescita per chi vuole scommettere sul miglioramento delle proprie competenze.
Insomma, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza individua nelle persone, prima ancora che nelle tecnologie, il motore del cambiamento e dell’innovazione nella Pubblica amministrazione. Lo sviluppo delle competenze dei dipendenti pubblici rappresenta, insieme al recruiting, alla semplificazione e alla digitalizzazione, una delle principali direttrici dell’impianto riformatore avviato con il decreto-legge 80/2021. Le transizioni amministrativa, digitale ed ecologica sono possibili soltanto attraverso un grande investimento sul capitale umano. La valenza della formazione è duplice: rafforza le competenze individuali dei singoli, in linea con gli standard europei e internazionali, e potenzia strutturalmente la capacità amministrativa, con l’obiettivo di migliorare la qualità dei servizi a cittadini e imprese.
Ciascun dipendente può fare la differenza.
Peccato che molti dipendenti pubblici, per colpa dei ritardi della PA proprio nella formazione degli impiegati, si sono nel frattempo attrezzati ed iscritti a loro spese e senza nessuna agevolazione a Master e Corsi di Laurea o di Specializzazione.