Insediamento di Trump – America is back

Nel 1983, con 338 voti contro 90 alla Camera e 78 contro 22 al Senato, la proposta divenne legge. Il Presidente Ronald Reagan firmò l’istituzione della festa nazionale per commemorare Martin Luther King, che veniva celebrata il terzo lunedì di gennaio. Il primo Martin Luther King Day venne osservato il 20 gennaio 1986.

Il Martin Luther King’s Day è una festività nazionale statunitense in onore dell’attivista e Premio Nobel per la pace Martin Luther King (15 gennaio 1929 – 4 aprile 1968) che si celebra il terzo lunedì di gennaio, un giorno vicino cioè al 15 gennaio, giorno della sua nascita. Il 18 gennaio 1993 il Martin Luther King Day venne celebrato per la prima volta in tutti gli stati degli USA.

E il 20 gennaio del 2025 Trump si è insediato nella presidenza degli Stati Uniti d’America citando subito nel suo discorso Martin Luther King.

Chi è Martin Luther King?

Una delle figure più carismatiche della lotta contro la segregazione razziale, premio Nobel per la pace (1964), il suo ruolo fu decisivo per l ‘approvazione negli Stati Uniti della legge sui diritti civili (1964).

Arrestato più volte per la sua attività, subì varie aggressioni e infine fu ucciso a Memphis il 4 aprile del 1968. Nel mese di aprile dell’anno 1968 si reca a Memphis per partecipare ad una marcia a favore degli spazzini della città (bianchi e neri), che sono in sciopero.

Mentre, sulla veranda dell’albergo, si intrattiene a parlare con i suoi collaboratori, dalla casa di fronte vengono sparati alcuni colpi di fucile: Martin Luther King cade riverso sulla ringhiera. Morirà pochi minuti dopo. Approfittando dei momenti di panico che seguono, l’assassino si dilegua.

Sono le 19 del 4 aprile 1968. Il killer verrà arrestato a Londra circa due mesi più tardi: si chiama James Earl Ray, ma rivela di non essere stato lui l’uccisore di Martin Luther King; anzi, sostiene di sapere chi sia il vero colpevole. Nome che non potrà mai fare perché sarà accoltellato la notte seguente in cella. Ancora oggi il mistero rimane insoluto: alcuni sostengono che ci siano troppe analogie tra il caso King ed il caso Kennedy per trattarsi solo di semplici coincidenze; comunque, il o i colpevoli, se sono mai esistiti e se sono ancora vivi, continuano ad essere sconosciuti.

Pochi decenni fa, negli Stati Uniti, esistevano fontanelle pubbliche separate per bianchi e neri, balconate riservate ai neri nei teatri e posti assegnati in fondo agli autobus solo per i neri. Anche se sembra incredibile, tutto questo è accaduto non molto tempo fa. Martin Luther King ha dedicato la sua breve vita a combattere queste ingiustizie e a conquistare l’uguaglianza di diritti per tutti, indipendentemente dall’etnia.

Green Deal e Trump

“Il Green Deal è finito”. Come aveva già ampiamente annunciato in campagna elettorale, Trump ha confermato l’intenzione di far saltare il Green Deal per la transizione energetica: “Revocherò il mandato sulle elettriche (di fatto le politiche di Biden, ndr), i cittadini americani potranno finalmente comprare l’auto che vogliono”. E questo, secondo il presidente, “ci permetterà di salvaguardare l’industria dell’automobile e i suoi grandi lavoratori”.

Trump ha sottolineato ancora una volta che gli Stati Uniti sono il Paese con le maggiori risorse di petrolio e dunque “drill, baby drill”: in buona sostanza, gli Usa sfrutteranno tutti i giacimenti a disposizione, necessari per “abbassare i prezzi e ridurre l’inflazione”.