In relazione all’indennità di specificità per gli infermieri leggo interpretazioni sconcertanti e attacchi pretestuosi.
Facciamo chiarezza:
è stato il Governo Conte 2 a istituire con la manovra 2021 l’indennità di specificità per gli infermieri (335mln) e per gli altri profili sanitari e sociosanitari (100mln), finalizzata al riconoscimento delle competenze e delle attività svolte a tutela della salute, che durante la pandemia si sono rivelate fondamentali;
questa indennità è parte integrante del trattamento degli infermieri e degli altri profili e decorre dal 1/01/21;
è stata la manovra 2021 a prevedere che le nuove indennità per gli infermieri e per gli altri profili sanitari debbano essere definite nei contratti collettivi nazionali di lavoro, proprio perché si tratta di voci retributive di nuova istituzione, non disciplinate negli attuali contratti del comparto sanità, che dunque necessitano di regole di dettaglio perché le aziende sanitarie possano erogarle;
la scelta del legislatore di demandare la disciplina delle nuove indennità alla contrattazione collettiva appare coerente con le regole del pubblico impiego, secondo cui la disciplina del trattamento economico è di esclusiva competenza dei contratti collettivi di lavoro;
sono stato io a promuovere il 10/03 la firma del Patto Governo-sindacati e ad aprire la stagione dei rinnovi contrattuali, per consentire ai “volti della Repubblica” di ottenere il giusto riconoscimento;
appena arrivato l’atto di indirizzo dalle Regioni, sono stati avviati all’Aran i tavoli per i rinnovi contrattuali del comparto sanità. Sono stati già forniti dall’Aran i dati di base per definire i nuovi trattamenti economici e le trattative proseguiranno in modo serrato nelle prossime settimane per sottoscrivere il nuovo contratto che consentirà di riconoscere le nuove indennità comprensive di arretrati (quasi 900 euro annui per il solo personale infermieristico) e gli incrementi dello stipendio e di tutte le altre voci della busta paga di cui beneficerà tutto il personale del comparto (quasi il 5% su base annua, che si aggiungono alle risorse previste per le due indennità).Le risorse ci sono, i contratti sono in via di definizione.
Con la collaborazione costruttiva di tutti sarà possibile chiudere il contratto già all’inizio del prossimo anno.
Con decorrenza dell’indennità dal 1° gennaio 2021.