Il ruolo della consip sui buoni pasti dei dipendenti pubblici

Le pubbliche amministrazioni che hanno sottoscritto ordini d’acquisto in attuazione delle convenzioni per la fornitura del servizio sostitutivo di mensa mediante buoni pasto e mediante buoni pasto elettronici, stipulate dalla Consip S.p.A., ai sensi dell’articolo 26 della legge 23 dicembre 1999, n. 488, e dell’articolo 58 della legge 23 dicembre 2000, n. 388, per i lotti che sono stati oggetto di risoluzione da parte della Consip S.p.A., devono richiedere ai propri dipendenti pubblici la restituzione dei buoni pasto, maturati e non spesi e sostituirli con altri buoni pasto di valore nominale corrispondente, acquistati con le modalità previste dalla normativa vigente.

Nell’ambito delle attività del Programma di razionalizzazione degli acquisti nella pubblica amministrazione, la Consip è autorizzata a gestire centralmente il recupero dei crediti vantati dalle amministrazioni nei confronti della società aggiudicataria dei lotti oggetto di risoluzione, di cui al comma 1, attraverso l’escussione unitaria della cauzione definitiva, agendo anche in via giudiziale. Nell’esercizio dell’azione la Consip S.p.A. si avvale del patrocinio dell’Avvocatura dello Stato. Le somme recuperate sono versate dalla Consip S.p.A. all’entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate alle amministrazioni pubbliche interessate, in misura pari al credito residuo vantato dalle stesse.

Nel caso tali somme recuperate sono poi inferiori all’importo complessivo dei crediti delle amministrazioni aderenti, la Consip S.p.A. provvede al versamento delle stesse in favore di ciascuna amministrazione in proporzione all’entità del rispettivo credito.

Lascia un commento