Il ruolo del caregiver: in cosa consiste il suo compito

Il caregiver, letteralmente, è colui (o colei) che presta le cure: è la figura che assiste un proprio familiare malato, e che dedica a quest’attività la maggior parte delle sue giornate. I caregiver sono fondamentali per supportare gli anziani colpiti da una patologia invalidante, o semplicemente quelli che non sono più autosufficienti e hanno bisogno di un aiuto per lavarsi, per mangiare ecc.

Non è assolutamente facile essere caregiver, perché queste persone sono il fulcro dell’equilibrio della famiglia. Un simile ruolo viene ricoperto per amore, e non per doveri professionali: infatti diversi caregiver, per svolgere appieno i propri compiti, hanno dovuto lasciare il posto di lavoro.

Non tutti possono essere caregiver, ma è essenziale soddisfare alcuni requisiti. Per approfondire la questione, ti consigliamo di dare uno sguardo ai contenuti del sito di AMioAgio. Questo shop, tra l’altro, fornisce numerosi prodotti e accessori per migliorare la qualità della vita nella terza età!

Cosa fa il caregiver

Il caregiver si occupa dell’assistenza a un parente affetto da patologia: anzi, per essere più precisi, tra le sue mansioni rientrano sia l’assistenza sia la sorveglianza.

I caregiver eseguono tutto ciò che c’è da fare di pratico: dall’igiene quotidiana del loro familiare alla pulizia della casa, dalla gestione degli aspetti burocratici fino alla comunicazione con i medici e con il resto del personale sanitario. Sono loro che accompagnano il paziente dal dottore oppure al Pronto Soccorso, sono loro che preparano i pasti e – se c’è bisogno – danno da mangiare all’anziano, somministrano i farmaci e così via.

Chiaramente, il caregiver è tenuto a controllare che la situazione sia sempre sotto controllo e che il familiare malato non corra alcun tipo di pericolo. Un impegno a 360°, in cui è indispensabile che non cali mai l’attenzione. A volte basta anche solo un secondo di distrazione per mettere a rischio la persona inferma, motivo per cui il caregiver deve essere concentrato e focalizzato sulla propria funzione.

Il caregiver secondo la legge

Uno dei problemi connessi alla figura del caregiver è che essa non è riconosciuta: non stiamo parlando di un professionista pagato regolarmente, ma di qualcuno che effettua un vero e proprio lavoro gratis. Il caregiver, a differenza dei badanti, non riceve remunerazione ma comunque dedica gran parte del tempo all’assistenza del parente malato.

Attualmente si sta tentando di conferire al caregiver la dignità meritata, oltre a tutti i diritti necessari. Per ora c’è solo una legge da prendere in considerazione, la famosa Legge 104, stando alla quale il caregiver deve rispettare dei criteri specifici. Prestare le cure in modo continuativo, essere legato da vincoli di parentela all’individuo non autosufficiente, ed essere suo convivente.

In base alla Legge 104, il caregiver che aderisce a questi standard e ha un familiare colpito da una patologia grave può usufruire di alcune giornate di permesso lavorativo al mese. In qualche caso molto serio è previsto un congedo straordinario fino a 2 anni. Ovviamente sono delle piccole concessioni, se pensiamo a quanto sia arduo il compito del caregiver.

Il Bonus Caregiver

L’ultima legge di bilancio ha tuttavia sancito una novità: il cosiddetto Bonus Caregiver, per cui sono stati stanziati 30 milioni di euro annui dal 2021 al 2023. Il caregiver, quindi, otterrà un’agevolazione finanziaria mensile che dipende dal grado di disabilità del suo parente.

Per ricevere questo bonus è necessario inviare la domanda sul sito dell’INPS fino al 31/01/2022. Un passo in avanti nel riconoscimento della figura del caregiver, anche se c’è ancora molto da fare a tal proposito!

Qualche consiglio per il caregiver

Come già abbiamo sottolineato, non è semplice essere caregiver e non tutti possono ricoprire questo ruolo. È fondamentale essere forti, tanto fisicamente (per sollevare l’anziano, per fargli il bagno ecc.) quanto – soprattutto – mentalmente.

Chi tutela le persone anziane bisognose di cure deve avere un animo equilibrato, stabile e determinato. La pazienza è importante, così come la fermezza.

Se desideri impegnarti come caregiver, ecco qualche altro consiglio. Per cominciare, raccogli quante più informazioni possibili sulla patologia del tuo caro: anche se non sei il suo medico, la conoscenza è sempre utile per fronteggiare eventuali emergenze.

Il disturbo di cui soffre il tuo parente ha un grande rilievo, ma non deve essere il perno della tua vita. Cerca di trovare preziosi attimi per te, per evitare uno stress eccessivo e godere degli istanti di svago. Il burn-out, per i caregiver, è costantemente dietro l’angolo se ci si immerge troppo in questo compito.

Per concludere, accetta un aiuto esterno se sei al limite. Ci sono ottime case di cura e di riposo, nonché badanti che potrebbero occuparsi del tuo familiare.

Secondo le più recenti statistiche, molti caregiver sono disoccupati e una buona percentuale ha un’età inferiore ai 45 anni. In prevalenza si tratta di donne, un autentico “esercito” senza il quale le condizioni degli anziani sarebbero di certo peggiori!