Se hai proceduto come al solito ad elaborare l’ISEE 2025 e siamo ancora al 19 gennaio 2025 nonostante il tuo buon proposito per l’anno nuovo, la riforma del governo (fisco) ti ha fatto sicuramente sbagliare.
L’importo calcolato procedendo al calcolo ISEE sul sito dell’INPS è sbagliato in quanto la piattaforma non è stata ancora aggiornata ai parametri fiscali contenuti nella riforma del governo Meloni..
Mentre quest’ultima prende la scena negli Stati Uniti con Trump e Musk nell’insediamento al potere (con la speranza che la democrazia non si trasformi in oligarchia) gli italiani si imbattano a fare l’isee e vedono i loro BOT, i sussidi ricevuti quali per esempio indennità di frequenza per invalidi, altri titoli di Stato ancora facenti parte del calcolo.
Tutte le persone che hanno già elaborato l’ISEE se vogliono abbassare la media dell’importo erroneamente calcolato dall’INPS con la nuova DSU dovranno rifarlo non appena si provvederà ad aggiornare i parametri del calcolo.
Tanto è vero che sono numerose le segnalazioni avvenute dove dipendenti, che hanno provveduto ad elaborare l’ISEE 2025 e, nonostante si sono impoveriti come redditi negli anni precedenti, l’importo ISEE calcolato paradossalmente è aumentato di ben 7 mila euro rispetto all’anno scorso.
Una vera assurdità, grazie al governo Meloni.
Formazione dipendenti pubblici
Nel frattempo il ministro per la PA Zangrillo pensa ai dipendenti pubblici e alla formazione, ma gli stipendi delle categorie c area degli istruttori continuano ad essere molti bassi rispetto al tenore della vita.
Quindi più formazione e salari dei dipendenti pubblici al collasso, mentre un direttore generale della Città Metropolitana guadagna ben 10.000 euro al mese, questo vuol dire che egli che non timbra il cartellino, non ha l’obbligo di 36 ore settimanali vale 10 volte di più un semplice impiegato pubblico. A mio avviso siamo in piena violazione del principio della giusta retribuzione nel pubblico impiego.
Con una nuova direttiva continuiamo a rafforzare le competenze delle nostre persone.
La formazione, come indicato nell’atto di indirizzo, è uno specifico obiettivo di performance, concreto e misurabile, che ciascun dirigente deve assicurare attraverso la partecipazione attiva dei dipendenti. I dirigenti sono i veri “gestori” del personale pubblico a cui è affidata la responsabilità di prendersi cura delle proprie persone e creare uno spirito di squadra.

Un impegno che si inserisce in un quadro più ampio delle iniziative adottate dal Dipartimento della Funzione Pubblica come il potenziamento di Syllabus, la piattaforma dedicata al personale pubblico, il rilancio dei Poli formativi territoriali e lo stanziamento di circa 20 milioni di euro per supportare percorsi formativi professionalizzanti.
Con questo nuovo atto di indirizzo la valorizzazione delle nostre persone non si ferma! (afferma il Ministro) – peccato che al governo abbiamo persone non formate, appena diplomate.