Grande fuga dal pubblico impiego: dimissioni in massa a Milano

Un tempo il posto fisso era certezza e rifugio, oggi invece si sta spiegando un grande ripensamento sul posto pubblico.

Infatti a Milano Fp e Cgil denunciano la grande fuga dei dipendenti pubblici dal posto fisso: sono ben seimila le dimissioni di lavoratori statali registrate perché non possono permettersi di vivere con quello stipendio nelle grandi città.

La causa del malessere nel pubblico impiego sta in bassi salari e scarsa valorizzazione del posto di lavoro: ormai sono rimasti solo i diritti, con questo stipendio a malapena si arriva a fine mese.

Il numero degli occupati nel pubblico impiego è diminuito del 15% e contemporaneamente il trasferimento di risorse statali al settore pubblico è sceso dell’11 per cento passando da 7,1 miliardi a 6,3 miliardi di euro.

Insomma il caro vito pesa sugli stipendi dei dipendenti pubblici.

Nel Mezzogiorno: tra dimissioni e contratti a termine cessati 3 milioni 990 mila rapporti di lavoro: lo dicono i dati del ministero del Lavoro al 31 dicembre 2022.

In fuga quasi l’8 per cento in più rispetto all’anno precedente.

Il posto fisso perde terreno ogni anno. Le numerose rinunce confermano il vacillare di un lavoro tradizionale che per decenni ha condizionato le scelte di intere generazioni.

Dunque posto fisso e carriera sembrano aver perso il loro fascino anche nel Mezzogiorno. Ed è così che gli effetti negativi delle dimissioni di massa degli under 40 che ha deciso di licenziarsi, e l’aumento delle pensioni anticipate degli over 60 che ha deciso di smettere di lavorare, cominciano a farsi sentire nell’intero mondo del lavoro.