Il Governo Draghi lascia i conti pubblici in forte miglioramento e un’eredità solida per affrontare i prossimi (difficili) mesi. Lo dice oggi l’#Istat, certificando che nel secondo trimestre 2022 l’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil è calato del 3,1% (-7,6% nello stesso trimestre del 2021). Ancora migliore, poi, il dato sull’indebitamento al netto degli interessi passivi che è risultato positivo, con un’incidenza sul Pil del + 1,6% (-3,7% nel secondo trimestre del 2021), invertendo la tendenza degli ultimi due anni.
L’Istat ha inoltre rivisto al rialzo dello 0,1% la variazione acquisita della crescita del Pil per il 2022, portandola al +3,6% dalla precedente stima del +3,5%, risalente al 1° settembre scorso. Pertanto, anche se il terzo e quarto trimestre dovessero essere a crescita nulla o in minima parte negativa, chiuderemmo l’anno con una crescita oltre il +3%. Un risultato ancora da confermare, ma che ci porrebbe tra i primi della classe in Europa.
Questi dati dimostrano l’efficacia della politica economica del Governo Draghi, confermando che una crescita solida e duratura produce effetti positivi anche sui conti pubblici. Se davvero, come ritengono i principali analisti, i prossimi mesi saranno difficili per l’economia globale, l’Italia con la cura Draghi è meglio posizionata nell’affrontare un possibile peggioramento del ciclo economico. Del buon fieno in cascina lasciato in dote al Paese