Come vuole procedere con le tasse il nuovo presidente del Governo: Draghi

Danimarca: deduzioni ed esenzioni

Dalle ultime news emerge che Draghi voglia adottare un regime di tasse come che si avvicini molto alla Danimarca.

La Danimarca è un Paese scandinavo che comprende la penisola dello Jutland e numerose isole. È collegata alla Svezia dal ponte di Öresund. Copenaghen, la capitale, ospita palazzi reali e il colorato porto di Nyhavn insieme al parco divertimenti Tivoli e alla famosa statua della “Sirenetta”

In Danimarca è possibile per i lavoratori dedurre le spese di trasporto e viaggio se non rimborsate dal datore di lavoro.

Deduzioni valide anche sulle spese connesse con il lavoro dipendente. A tutti i lavoratori dipendenti viene riconosciuta una deduzione pari al 10,5% della remunerazione totale (compresi i benefit) che può giungere fino ad un massimo di 39.400 corone (5.298 euro).

  • E’ riconosciuta a tutti i contribuenti una esenzione dall’imposta per le prime 46.500 corone (6,253 euro, mentre in Italia la no tax area parte da redditi fino a 8.174 euro).
  • L’Iva è al 25% (in Italia l’aliquota massima è al 22%).
  • I redditi da capitale sono tassati al 27% fino a 55.300 corone, poi l’aliquota passa al 42%,
  • i dividendi sono in genere tassati 27% o 22% a secondo di chi li percepisce,
  • aliquota al 22% per le imposte sul reddito delle società.
  • Gli immobili sono tassati con aliquota all’1% fino a 3.040.000 corone (408.779 euro) e al 3% sul valore eccedente.

E’ proprio vero, in Danimarca, ad eccezione del tempo, si vive proprio bene, i cittadini sono ben tassati ma i servizi alla persona sono lodevoli, al contrario dell’Italia. Ai danesi non manca proprio nulla come servizio statale.

Sarà il ceto con reddito basso a godere di questa riforma?