MOBILITA’ COMPENSATIVA O INTERSCAMBIO
La mobilità di compensazione (o interscambio) di cui all’art. 7 D.P.C.M. n. 325 del 5.08.1988, tra i dipendenti della Città metropolitana di Bari e delle altre Pubbliche Amministrazioni, anche di diverso comparto, è ammessa nei casi di domanda congiunta dei dipendenti interessati nel rispetto della categoria e del profilo professionale di appartenenza, previo nulla osta dell’Amministrazione di
provenienza e dell’Amministrazione di destinazione.
La mobilità compensativa o per interscambio può essere attivata a parità di categoria e profilo professionale, nonché con posizione economica equivalente o inferiore a condizione che sia salvaguardato il principio di contenimento della 50 spesa complessiva del personale, ferma restando la necessità dell’accordo tra le Amministrazioni interessate.
La Città metropolitana di Bari accerta l’assenza di controinteressati all’interscambio mediante interpello interno finalizzato a verificare l’eventuale contestuale interesse alla mobilità di altri dipendenti.
Qualora in esito all’interpello interno vi siano più dipendenti dell’Ente (di pari categoria, profilo professionale e posizione economica) interessati alla mobilità per interscambio, viene data precedenza nell’ordine:
a) al familiare che assiste persone portatrici di handicap non inferiore al 70% o persone in particolari condizioni psicofisiche;
b) al genitore di figli minori, in relazione al loro numero;
c) al dipendente più anziano di età.
Per il perfezionamento della mobilità per interscambio è necessario, da un lato, il parere favorevole alla mobilità da parte del Dirigente del Servizio di appartenenza del dipendente della Città metropolitana di Bari, espresso con motivata determinazione dirigenziale, dall’altro, il nulla osta dell’Amministrazione di provenienza dell’altro dipendente richiedente l’interscambio.
L’accoglimento della domanda di mobilità per interscambio da parte della Città Metropolitana di Bari è subordinata alla valutazione positiva della professionalità e delle competenze acquisite dal dipendente dell’altra Pubblica Amministrazione rispetto al posto da ricoprire nella Città metropolitana, da effettuarsi mediante colloquio conoscitivo con la Commissione Selezionatrice.