Come fare per avere agevolazione sulle tasse locali

Per fruire delle agevolazioni Ici, o anche Imu e Tasi, il titolare dell’immobile è tenuto a presentare al comune la dichiarazione e la documentazione idonea a provare che sia stato locato a canone concordato.

Questo obbligo deve essere osservato sia se previsto dalla legge sia se imposto dal regolamento comunale. L’amministrazione comunale ha il potere di riconoscere non solo il trattamento agevolato per gli immobili locati a canone concordato, ma anche di fissare le condizioni per avere diritto al beneficio fiscale. Lo ha stabilito la Corte di cassazione, con l’ordinanza 7414 del 15 marzo 2019.


Per i giudici di legittimità, il «diritto agevolativo» non è attribuito direttamente dalla legge 431/1998, che disciplina le locazioni a canone concordato.

La scelta spetta ai comuni, che per l’Ici avevano il potere stabilire aliquote ridotte per i titolari di immobili che li concedevano in locazione a canone agevolato.

Secondo la Cassazione non viola il principio di leale collaborazione, che vale sia per l’amministrazione sia per il contribuente, stabilire nel regolamento «che la comunicazione dei presupposti per godere di una riduzione dell’imposta debba essere fatta prima e non dopo il termine fissato per il pagamento».

L’articolo unico, commi 53 e 54, della legge di Stabilità 2016 (208/2015) ha introdotto nella disciplina Imu e Tasi una riduzione al 75% dell’imposta complessivamente dovuta, calcolata con l’aliquota deliberata dal comune. Quindi, lo sconto è pari al 25% del dovuto.

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