Cercasi anima gemella nella pubblica amministrazione
Se lavori nella pubblica amministrazione e vuoi cambiare sede di lavoro, occorre chiedere il nulla osta al dirigente preposto presso il proprio servizio di appartenenza. Non a caso solo uno statale ogni 100 in media ci riesce, secondo l’ultimo rapporto dell’Aran, l’agenzia che rappresenta la Pubblica amministrazione nellacontrattazione collettiva.
Chi ci riesce, la vive comprensibilmente come un miracolo.
Come l’impiegata di Siena che, dopo tre anni di attesa, è riuscita quanto meno ad avvicinarsi al marito a Benevento ottenendo un trasferimento a Napoli. Oppure il dipendente del Comune di Messina che ha trovato uno scambio con un collega sconosciuto che lavorava a Milano.
E’ successo anche ad Angelo che dall’Università di Bari, attraverso la mobilità compensativa ha interscambiato il proprio posto di lavoro con quello di un collega, stesso profilo giuridico, dipendente del Comune di Bitonto.
Mario è un ispettore della polizia provinciale a Reggio Calabria e sogna il Trentino. Alessandro è una archivista della Regione Piemonte e vuole tornare in Sicilia per stare più vicina ai familiari. Carla invece vive in provincia di Brescia ma lavora a Cremona e non pretende molto: solo avvicinarsi un po’ di più a casa. Daniele vorrebbe solo avvicinarsi di qualche chilometro alla sede di lavoro, risparmiando così al giorno ben 40 km e riducendo la spesa del carburante e restare con la sua famiglia qualche ora in più al giorno.
Davide invece, sogna di essere un dipendente pubblico mobile e, per arricchire il proprio bagaglio culturale e lavorativo vorrebbe compensare con colleghi ogni 3/4 anni. Non riesco a stare sempre nello stesso posto pubblico, sovente il lavoro diventa monotono e meccanico, sarebbe bello ogni tanto cambiare senza troppi problemi, senza raccomandazioni, senza chiedere favori ai politici del proprio ente pubblico. D’altronde anche le riforme volute dai nostri ministri della P.A. stabilivano, ma non attuano, un turn over dei dirigenti: ma attualmente del turn over non si vede ombra.
Come poter dormire mezza ora in più o evitare di tornare a casa troppo tardi la sera. Come poter lavorare da nord a sud nella pubblica amministrazione?
E a volte addirittura c’è chi pure vuole allontanarsi dalla propria regione perché non si trova più a suo agio nel paese in cui viva. Magari si vuole andare in altra parte di Italia.
La mobilità internazionale ed europea temporanea dei funzionari pubblici italiani si può realizzare secondo tre modalità:
il distacco di funzionari italiani in qualità di Esperti Nazionali Distaccati – END presso le Istituzioni, gli Organi e gli Organismi dell’Unione Europea (art. 32 d.lgs. n.165/2001);
lo scambio di funzionari appartenenti a Paesi diversi (art. 32 d.lgs. n.165/2001).
La legge 27 luglio 1962, n. 1114 (Disciplina della posizione giuridica ed economica dei dipendenti statali autorizzati ad assumere un impiego presso Enti od organismi internazionali o ad esercitare funzioni presso Stati esteri) prevede che il personale dipendente delle amministrazioni pubbliche può essere collocato fuori ruolo per assumere un impiego o un incarico temporaneo di durata non inferiore a sei mesi presso enti o organismi internazionali, nonché esercitare funzioni, anche di carattere continuativo, presso Stati esteri.
Il collocamento fuori ruolo è autorizzato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della funzione pubblica d’intesa con il Ministero degli affari esteri. Il Ministero dell’economia e delle finanze è informato.
Il contingente di personale collocato fuori ruolo non può superare complessivamente le 500 unità, è disposto per un tempo determinato e, nelle stesse forme, può essere rinnovato alla scadenza del termine, o revocato prima di detta scadenza.
Il distacco di funzionari italiani presso le Istituzioni, gli Organi e gli Organismi dell’Unione Europea consente ai funzionari della pubblica amministrazione di realizzare un’esperienza lavorativa e professionale presso l’UE attraverso un periodo di distacco in qualità di Esperto Nazionale Distaccato (END).
Ciascuna istituzione, organo e organismo dell’UE ha una propria disciplina riguardo gli END ma generalmente la durata del distacco non può essere inferiore a sei mesi né superiore a due anni con possibilità di proroga fino a quattro anni ed in casi eccezionali di ulteriori due anni addizionali al termine dei 4 anni.
Per il distacco è necessario il nulla osta dell’amministrazione di appartenenza con l’assenso al distacco del funzionario. Il contingente massimo di END è fissato in 300 unità e ciascuna amministrazione può distaccare i propri dipendenti entro un massimo del 3% del personale in servizio.
L’esperienza maturata con il distacco all’estero è titolo preferenziale valutabile, a parità di altre condizioni, per l’accesso a posizioni economiche superiori o a progressioni orizzontali o verticali di carriera all’interno dell’amministrazione di appartenenza, in relazione al periodo di effettivo servizio svolto all’estero, comunque non inferiore a un anno continuativo, senza demerito. L’amministrazione deve inoltre tener conto dell’esperienza maturata all’estero nell’assegnazione del dipendente alla fine del periodo di distacco.
Il Regolamento di attuazione relativo ai distacchi di personale della pubblica amministrazione di questo tipo (DPCM 30 ottobre 2014, n. 184), stabilisce le modalità di realizzazione dei distacchi.
Il Dipartimento della funzione pubblica ha sottoscritto con la Cancelleria federale austriaca un Memorandum per facilitare lo scambio di funzionari tra i due Paesi.
Opportunità per i dipendenti di pubbliche amministrazioni italiane di fare esperienze di lavoro all’estero sono offerte anche dai progetti di “Gemellaggi Amministrativi – Twinnings”. Il periodo di distacco all’estero è di almeno un anno. Presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale esiste il Punto di Contatto Nazionale (PCN) per i Gemellaggi Amministrativi a cui è opportuno rivolgersi per maggiori informazioni.
MoU AUSTRIA Interscambio in Austria dei dipendenti pubblici
Un’ambizione comune a tutti i pendolari dipendenti pubblici sempre più colpiti da tagli e disservizi di ogni genere. In attesa di una mobilità compensativa più flessibile, non resta che Inserire un Annuncio di interscambio nel pubblico impiego.