Bonus baby-sitter: in attesa della circolare INPS

I lavoratori iscritti alla gestione separata Inps, i lavoratori autonomi, il personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico impiegato per far fronte al Covid-19, ma anche i medici, gli infermieri, i tecnici di laboratorio e radiologia e gli operatori sanitari (dipendenti del settore sanitario, pubblico e privato accreditato) con figli conviventi minori di anni 14 possono presentare istanza per ricevere un bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting nel limite massimo complessivo di 100 euro settimanali.

Il bonus verrà erogato mediante le modalità previste per il libretto famiglia e potrà essere usato anche per i centri estivi ed i servizi integrativi per l’infanzia, servizi socio-educativi territoriali, centri con funzione educativa e ricreativa e servizi integrativi o innovativi per la prima infanzia.

Il bonus potrà essere riconosciuto anche ai lavoratori autonomi non iscritti all’Inps, ma sarà necessario un passaggio da parte delle rispettive casse previdenziali e la comunicazione del numero dei beneficiari.

È necessario prestare attenzione alle singole situazioni per valutare la possibilità di fruizione dei benefici sopra delineati. Il decreto infatti prevede che nei giorni in cui un genitore svolge la prestazione in smart working, o fruisca del congedo Covid-19 o del bonus baby sitting oppure, non svolga alcuna attività lavorativa o sia sospeso, l’altro genitore non può fruire delle opportunità di cui dai commi da 2 a 6, a meno che non vi sia la presenza di altro figlio minore di 14 anni, avuti da altri soggetti, e che non si stia fruendo delle predette agevolazioni.

Situazione attuale INPS per l’inoltro delle istanze per ottenere il bonus baby-sitter

In merito alle modalità operative per le procedure si richiamano le precedenti disposizioni. Ai fini dell’operatività vera e propria si dovrà attende il via libera da parte dell’Inps.

Per la richiesta del congedo parentale, l’Inps si è recentemente espresso con la circolare

n. 2/2021 e con il messaggio n. 515/2021 in riferimento ai precedenti congedi. Pertanto l’istanza dovrà essere presentata esclusivamente in modalità telematica attraverso uno dei seguenti canali:

  • portale webdell’Inps, se si è in possesso del codice PIN rilasciato dall’Istituto (oppure

di SPID, CIE, CNS);

  • contact center integrato chiamando il numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06 164.164;

patronati, utilizzando i servizi offerti gratuitamente dagli stessi.

In merito, invece, alle domande relative al bonus baby-sitting, il beneficio potrà essere richiesto:

  • direttamente online, attraverso l’apposita applicazione disponibile sul portale web dell’Inps (Prestazioni e servizi > Tutti i servizi > Ordine alfabetico > Bonus servizi di baby-sitting), accessibile direttamente dalla homepage del sito dell’Inps;
  • attraverso i Patronati, utilizzando i servizi offerti gratuitamente dagli stessi.

Le domande di bonus per servizi di baby-sitting per le regioni situate nelle aree del territorio nazionale caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto, individuate con ordinanze del Ministro della Salute ai sensi dell’articolo 3 del D.P.C.M. del 3 novembre 2020 (c.d. zone rosse) potranno essere presentate fino all’8 febbraio 2021.

Potranno essere remunerate tramite il Libretto Famiglia le prestazioni lavorative di baby-sitting svolte dal 9 novembre 2020 al 3 dicembre 2020. Le prestazioni svolte nel periodo sopra indicato potranno essere comunicate sulla piattaforma delle prestazioni occasionali entro il 28 febbraio 2021.

In sintesi al momento non è possibile inviare nuova istanza per l’ottenimento del bonus.

“Auspichiamo che il bonus baby sitter, con i prossimi scostamenti finanziari, possa diventare un provvedimento universale, ma deve essere immediatamente riconosciuto anche agli agenti di polizia locale, che da mesi sono impegnati in prima linea nei controlli sull’applicazione delle restrizioni anti Covid, chiamati dalle prefetture ad affiancare le forze dell’ordine e di polizia a competenza generale.

Siamo certi che il non averli espressamente considerati nel decreto legge varato dal Governo tra il personale delle forze di sicurezza cui spettano le misure di sostegno alla genitorialità, sia una svista sulla cui rapida correzione si troverà pieno consenso del governo, a partire dal presidente Draghi”.

Lo dichiarano il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, e il Presidente di Upi, Michele de Pascale.

“È evidente che, considerato che la misura ha lo scopo di sostenere i lavoratori impegnati in attività indifferibili legate all’emergenza sanitaria, i corpi di polizia locale sono ricompresi a pieno titolo in questa categoria – proseguono Decaro e de Pascale.

Occorre correggere questa dimenticanza, insieme ad altre riguardanti le professioni sanitarie, nel decreto Sostegno, come giustamente richiesto dalle organizzazioni sindacali di categoria”.