Autonomia differenziata: diventa legge?

Il SI della Camera sull’autonomia differenziata molto voluta caparbiamente dalla Lega sta per diventare realtà. Salvini afferma che l’autonomia è voluta da milioni di italiani, ma sinceramente a me questo non risulta.

Gli italiani desiderano altro ovvero: una sanità pubblica e non privata che funzioni, senza ostruzionismo dei medici, una scuola che innanzitutto sia strutturalmente moderna e con palestra e con insegnanti almeno laureati e non diplomati al magistrale.

Proprio nel Veneto dove regna la Lega la sanità non funziona e le liste di attesa sono più lunghe delle regioni meridionali ovvero del mezzogiorno.

A mio parere significa fare dell’Italia uno stato federale ma non repubblicano, dove ogni regione fa quel vuole con l’ovvia conseguenza che ci saranno Regioni più ricche e altre più povere.

Tutta la politica e i servizi al cittadino saranno frammentati e divisi: maggiori competenze e poteri avranno gli amministratori locali (quindi attenti quando votiamo – il voto è un diritto se ci sentiamo rappresentati altrimenti non è più un diritto ma un dovere calpestato).

Intravedo una sorta di responsabilizzazione però delle autonomie locali in questo concerto sinfonico.

Qual è la teoria di Montesquieu?

Separazione dei poteri - Wikipedia

La moderna teoria della separazione dei poteri viene tradizionalmente associata al nome di Montesquieu. Il filosofo francese, nello Spirito delle leggi, pubblicato nel 1748, fonda la sua teoria sull’idea che “Chiunque abbia potere è portato ad abusarne; egli arriva sin dove non trova limiti […].

Montesquieu precisa sul punto, infatti, che «non vi è libertà se il potere giudiziario non è separato dal potere legislativo e da quello esecutivo. Se esso fosse unito al potere legislativo, il potere sulla vita e la libertà dei cittadini sarebbe arbitrario, poiché il giudice sarebbe al tempo stesso legislatore.

Che cosa si intende per autonomia differenziata?

E’ il riconoscimento da parte dello Stato alle Regioni a Statuto ordinario di autonomia legislativa su materie che oggi sono di competenza concorrente, ossia comune. In tre casi passerebbero alle regioni anche materie di esclusiva competenza statale.

Come si concilia la frammentazione dei poteri degli Enti locali con un eventuale commissariamento da parte dello Stato centrale?

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