Ambiente

Da molti anni ormai, le politiche ambientali dei Paesi membri dell’Unione Europea sono decise, in modo largamente prevalente, a Bruxelles. Le valutazioni di tali politiche e dei loro effetti sono state nel tempo piuttosto divergenti tra i vari Stati membri, ma col passare del tempo l’Europa è diventata il baricentro delle politiche ambientali a tal punto che nel 2019 la Commissione ha lanciato il Green Deal europeo, ponendo i temi ambientali in primo piano nell’elaborazione delle politiche dell’UE.

Gli articoli 11 e da 191 a 193 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE) stabiliscono che l’UE è l’organo competente per la politica ambientale, i cui ambiti di intervento comprendono l’inquinamento atmosferico e idrico, la gestione dei rifiuti e i cambiamenti climatici.

È già dal lontano 1973 che la Commissione vara i (PAA) ovvero i programmi di azione per l’ambiente1 pluriennali che definiscono le proposte legislative e gli obiettivi futuri per la politica ambientale dell’Unione.

Nella seconda metà degli anni Ottanta, anche per effetto di favorevoli sviluppi internazionali (in particolare, quelli che portarono alla redazione del famoso Rapporto Bruntlandt2) le politiche ambientali europee presero forma e struttura.

Nel 2001 l’Unione europea ha introdotto la sua prima “strategia per lo sviluppo sostenibile (SSS)”, apportando così una dimensione ambientale alla strategia di Lisbona, mentre nel maggio 2022 è entrato in vigore l’8º PAA, con l’accordo giuridico dell’UE su un’agenda comune per la politica ambientale fino alla fine del 2030.

Nel febbraio 2024 il Parlamento ha approvato la proposta di regolamento sul ripristino della natura, che garantisce il ripristino di almeno il 30 % delle zone terrestri e marine dell’UE entro il 2030 (tra soli cinque anni) e il 90 % di tutti gli ecosistemi che necessitano di ripristino entro il 2050.

Lo sviluppo sostenibile è diventato così un’idea chiave per l’elaborazione delle politiche pubbliche e la nozione di sostenibilità si è diffusa nell’ambito delle agende dei governi, dei legislatori e degli organismi internazionali.

Si discute, pertanto, di sostenibilità con riferimento alle più svariate politiche, dall’agricoltura, all’energia, alla mobilità, all’edilizia, al suolo, per arrivare fino all’idea di città sostenibile, concetto che abbraccia tutte le politiche pubbliche connesse con il governo (sostenibile) del territorio.

L’obiettivo delineato nel settimo programma di azione per l’ambiente per il 2050 consiste nel garantire il benessere per tutti, nel rispetto dei limiti del pianeta.

L’UE si trova ad affrontare complessi problemi ambientali che spaziano dai cambiamenti climatici alla perdita di biodiversità, dall’esaurimento delle risorse all’inquinamento. Per affrontarli, la politica ambientale europea segue i principi di precauzione, azione preventiva, correzione dell’inquinamento alla fonte e “chi inquina paga”.

Oramai gli Stati dell’Unione Europea considerano lo spazio e il territorio un continente ad elevata sensibilità ambientale.